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SPETTACOLI

SONO PASOLINI

Composizione per coro e voce recitante
musica di Giovanna Marini

su testi di Pier Paolo Pasolini : 

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I giovani infelici / La meglio gioventù


regia e voce recitante Enrico Frattaroli

con il Coro Favorito della Scuola Popolare di Musica di Testaccio
maestro del coro Patrizia Rotonda

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(in ordine alfabetico)

Teresa Bausano, Giuseppe Caltabiano,Gian Paolo Castelli, Stefano De Felici, Vittoria Gallo, Daniele Guaragna, Michele Manca, Germana Mastropasqua, Bruno Mattei, Andrea Monaco, Sergio Polimene,

Xavier Rebut, Flaviana Rossi, Patrizia Rotonda, Susanna Ruffini, Enrico Scarinci, Lucia Staccone, Antonella Talamonti, Fiammetta Tosti, Vincenzo Zappa

Produzione Teatro di Romacon la partecipazione della Scuola Popolare di Musica di Testaccio

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Un vero e proprio “paesaggio umano” in frenetica vitalità è l’omaggio del Teatro di Roma al “poeta corsaro” . Drammaturgia cantata di Giovanna Marini con la regia e la voce recitante di Enrico Frattaroli e con il Coro Favorito della Scuola di Testaccio, una produzione Teatro di Roma.

 

Tra musica e parole, il viaggio nell’infanzia friulana che Giovanna Marini ha realizzato per raccontare la figura di Pier Paolo Pasolini, nel quarantennale della sua scomparsa, esprime l’esigenza forte di calarsi a fondo nel suo pensiero e nella sua poetica. Delicato e vibrante come un ricordo lontano, aleggia un rarefatto sentore di nostalgia che accarezza il pubblico, lo strugge e lo accompagna lungo i sentieri percorsi dal poeta corsaro. L’interazione tra la voce di Enrico Frattaroli, che legge I giovani infelici, e il Coro Favorito guidato dal maestro Patrizia Rotonda, che canta e commenta le poesie in friulano della Meglio Gioventù, riesce a creare un’atmosfera sospesa, magica, che incanta e rapisce. «Mi hanno sempre affascinato le sue poesie in friulano. Le trovo bellissime, e ho sempre provato a metterle in musica – racconta Giovanna Marini – Questo mi ha impegnato per molti anni, prima con strumenti, percussioni, sassofoni e voci, poi spogliando via via le partiture fino a riscriverle, ora, per solo coro, e coro di voci naturali. Continuo a pensarle come uno straordinario capolavoro, da contrapporre all’altra anima di Pasolini, quella analitica, spietatamente analitica, dove una causa deve sempre avere un effetto, e si deve considerarli tutti e due in un incatenamento, a volte crudele, ma sempre giusto, coerente».

 

Così, la voce del poeta, messa a tacere il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia, resiste al tempo e torna a vivere in questo moderno oratorio parlato/cantato che Giovanna Marini porta in scena per presentarci un “Pier Paolo Pasolini di fronte a se stesso”: «Ho conosciuto Pasolini e parlato con lui poche volte. Ero amica di Laura Betti, che abitava di fronte a lui nel periodo in cui abitavano tutti e due alla Garbatella, quartiere popolare di Roma. E lui passava sovente a trovarla, un uomo discreto, gentilissimo, timido, almeno così sembrava. Prendeva spesso il respiro prima di parlare, come se avesse riflettuto molto su quello che avrebbe detto. Poi ho capito che era per un’abitudine alla ricerca della parola che esprimesse nel modo più vero e completo il suo pensiero. Infatti a volte usava parole non frequenti nel nostro consueto linguaggio, e io mi sorprendevo, allora gli chiedevo “Che vuol dire?” e lui sorrideva, ci pensava su, poi rispondeva. Mi piaceva molto, lo trovavo diverso da tutti – ricorda Giovanna Marini – Così è nato questo pezzo di musica e lettura, quasi come una conseguenza naturale del mio amore per questa persona, che ha vissuto una vita così ricca, da uomo dotatissimo di tutte le qualità migliori per un essere umano, esemplare per la sua continua ricerca del non falso, del giusto, del vero. Tra luce del cuore e buio delle viscere». Così, l’omaggio a Pasolini di una delle musiciste più espressive del panorama musicale popolare e contemporaneo torna al teatro, dimostrando di sapersi spingere ben al di là della mera commemorazione didascalica. Un atto d’amore sincero e imperdibile per un protagonista straordinario del nostro tempo, lucido testimone, polemista, visionario e acuto osservatore del presente.

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